Un processo continuo infinito presente
Sentire la bellezza, abbracciarla, goderne la presenza come quando si passeggia in un giardino, come quando si cammina nelle vicinanze del mare. Se la materia è in se luminosa l’opera di quella luminosità materiale fa presagire e già godere la numinosa matrice immateriale.
Nel vortice di
Continuo infinito presente
l’esterno è interno e viceversa, inizio e fine non si distinguono, il tempo e lo spazio non si svolgono lineari. Il processo creativo procede dalla conoscenza tecnica all’estasi spirituale, dal fare all’immaginare, dal manipolare al trasfigurare. Semplificandosi l’azione, io si ritrova in parallelo alla natura terrena e cosmica; si connette al tutto, si riconosce nell’unità senza soffrirne la privazione. Liberandosi di ogni romanticismo (gesti, atteggiamenti, ossessioni) resta qualcosa della filosofia e poesia romantica (Goethe, Novalis, fino a Rilke): la potenza del desiderio senza nostalgia, la certezza dell’armonia e della connessione tra uomo, natura, tra corpo ed elementi, tra io e cosmo, l’approdo all’invisibile e all’infinito.
Continuo infinito presente
è una rosa è una rosa è una rosa. Ma del fiore conserva ogni sentore. Come ogni fiore è unico e irripetibile nell’istante del suo sbocciare.
(Sergio Risaliti, estratto del testo pubblicato in
Remo Salvadori. Né da né verso,
brochure della mostra, Carrara 2016)
Contatti
info@remosalvadori.it