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"Remo Salvadori"

Un punto determinato nel tempo e nello spazio
Il 12 gennaio 1971 s’inaugura alla galleria torinese LP220 di Franz Paludetto la prima mostra personale dell’artista. L’esposizione si dipana in tre stanze successive nelle quali l’artista installa in ciascuna una diversa opera: 6 canne per il naso, 10 frecce nei colori di minerali e Costruzione del segno [...]. I lavori presentati per l’occasione sono da intendersi come un “atto di un processo trascorso, di cui non rappresentano un fine, ma un punto determinato nel tempo e nello spazio” che l’artista così sintetizza: “Ho viaggiato per 10.000 kilometri. I bastoni del viaggio raccolti nella terra di Meknes non hanno niente del viaggio, sono il viaggio. Partito con illusioni metalliche al tramonto di Assila ho […] i raggi fissi della costruzione […] Fez mi ha dato i bastoni per il naso. Rimane un filo”. Non a caso Bagnoli, in occasione della prima personale dell’amico, nel descrivere la mostra in un articolo pubblicato su "La Nazione", fornisce una lettura precoce del suo processo creativo, collocabile fra gli interstizi di un agire che scaturisce da una dimensione interiore “collegata […] alla ricerca di un nuovo tipo di uomo, ad un nuovo comportamento di vita”.
(Laura Conconi, Maria Corti, Cronologia, in Remo Salvadori, a cura di Antonella Soldaini, Skira, Milano 2025, p. 93)
Opere
10 frecce nei colori di minerali, 1969-1970
10 elementi: ferro trattato con bagno galvanico
120 x 2 cm ciascuno