Lo zen e il tiro con l’arco
[...] il tiratore mira a se stesso […] e così facendo forse coglie se stesso […] e così è insieme miratore e bersaglio colui che colpisce e colui che è colpito. […] Il tiro con l’arco non mira quindi in nessun caso a conseguire qualcosa d’esterno, con arco e freccia, ma d’interno e con se stesso. Arco e freccia sono per così dire solo un pretesto per qualcosa che potrebbe accadere anche senza di essi, solo la via verso una meta, non la meta stessa, solo supporti per il salto ultimo e decisivo.
(Eugen Herrigel, Lo zen e il tiro con l’arco, Adelphi edizioni, Milano 1975, pp. 21, 23)
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