Verticale, 1991 (1992)

vetro, carta, rame, acquerello su carta
190 x 100 x 150 cm
Una conversazione: geometria di luce?
Ogni verticale esprime il rallentamento che è innanzitutto riflessione sul rapporto passato-presente-futuro. Ogni variazione declinata nella rinnovata scelta di materiali, colori e forme chiama ad una ormai dimenticata percezione del tempo, ad un ritmo interno distante dall’incalzare delle cose, un rallentamento prezioso, irrinunciabile.
(Bettina Della Casa, Una conversazione: geometria di luce?, in Bruno Corà a cura di, Remo Salvadori, catalogo della mostra (Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, 31 ottobre 1997-25 gennaio 1998), Hopefulmonster, Torino 1997, p. 50)


documenta IX, Museum Fridericianum, Kassel, 1992
© Attilio Maranzano

Verticale, 1991 (1992)

vetro, carta, rame, acquerello su carta
190 x 100 x 150 cm
Una conversazione: geometria di luce?
Ogni verticale esprime il rallentamento che è innanzitutto riflessione sul rapporto passato-presente-futuro. Ogni variazione declinata nella rinnovata scelta di materiali, colori e forme chiama ad una ormai dimenticata percezione del tempo, ad un ritmo interno distante dall’incalzare delle cose, un rallentamento prezioso, irrinunciabile.
(Bettina Della Casa, Una conversazione: geometria di luce?, in Bruno Corà a cura di, Remo Salvadori, catalogo della mostra (Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, 31 ottobre 1997-25 gennaio 1998), Hopefulmonster, Torino 1997, p. 50)