Germoglio, 2017 (2023-2024)

acciaio, foglia d'oro
1 000 × 10 000 × 13 cm
Il caos del seme che si fa Germoglio
Ora che vedo l’unità tra il caos del seme che si fa Germoglio e la parte pittorica di David Tremlett sull’edificio, mi trovo di fonte a un ciclo che evoca memoria nella tradizione storica dell’arte. L’opera complessiva è nel luogo che tratta emergenze del contemporaneo, che ne tiene conto e offre trasformazione, bellezza, armonia.
(Remo Salvadori in conversazione con Antonella Soldaini, Milano, 2022-2024)
Un invito a percepire il luogo
Le opere di Remo Salvadori sono fortemente legate alla dimensione del corpo umano, alla persona che guarda e vive l'opera. Allo stesso tempo, anche il modo in cui sono state create è vicino a noi. Non solo capiamo, ma sentiamo anche, come Salvadori ha tagliato, modellato e disposto i suoi materiali. Si potrebbe dire che il suo lavoro è accessibile, invitandoci ad andare oltre il fascino iniziale delle variazioni di forme geometriche, ad assorbire la colorazione e la luminosità intrinseca dei materiali e ad esplorare la loro forma e disposizione, a volte complessa, in ulteriori fasi. In questo senso, anche se la dimensione è qui completamente diversa, il Germoglio di Remo Salvadori per Peccioli equivale ad un invito a percepire il luogo attraverso la sua opera. [...] Il fiore della vita, a cui si allude nell'opera, è un simbolo che compare già in elementi architettonici precristiani. Nella sua sede di Peccioli, nel contesto di un gigantesco impianto di biogas e in un rapporto di tensione diretta con la grande opera pittorica di David Tremlett, la suggestione dei semi e il loro sviluppo in fiori evocano una visione molto concreta e lungimirante dell'emergente, della creazione e di una nuova vita. Nelle parole di Remo Salvadori: "Se il cerchio è di autore superiore, la sua indicazione ci rivela la vastità oltre la dimensione terrena". 
(Frank Boehm, testo scritto in occasione dell'inaugurazione di Germoglio, 2024)
Legoli, 2024
Photo © Agostino Osio

Germoglio, 2017 (2023-2024)

acciaio, foglia d'oro
1 000 × 10 000 × 13 cm
Il caos del seme che si fa Germoglio
Ora che vedo l’unità tra il caos del seme che si fa Germoglio e la parte pittorica di David Tremlett sull’edificio, mi trovo di fonte a un ciclo che evoca memoria nella tradizione storica dell’arte. L’opera complessiva è nel luogo che tratta emergenze del contemporaneo, che ne tiene conto e offre trasformazione, bellezza, armonia.
(Remo Salvadori in conversazione con Antonella Soldaini, Milano, 2022-2024)
Un invito a percepire il luogo
Le opere di Remo Salvadori sono fortemente legate alla dimensione del corpo umano, alla persona che guarda e vive l'opera. Allo stesso tempo, anche il modo in cui sono state create è vicino a noi. Non solo capiamo, ma sentiamo anche, come Salvadori ha tagliato, modellato e disposto i suoi materiali. Si potrebbe dire che il suo lavoro è accessibile, invitandoci ad andare oltre il fascino iniziale delle variazioni di forme geometriche, ad assorbire la colorazione e la luminosità intrinseca dei materiali e ad esplorare la loro forma e disposizione, a volte complessa, in ulteriori fasi. In questo senso, anche se la dimensione è qui completamente diversa, il Germoglio di Remo Salvadori per Peccioli equivale ad un invito a percepire il luogo attraverso la sua opera. [...] Il fiore della vita, a cui si allude nell'opera, è un simbolo che compare già in elementi architettonici precristiani. Nella sua sede di Peccioli, nel contesto di un gigantesco impianto di biogas e in un rapporto di tensione diretta con la grande opera pittorica di David Tremlett, la suggestione dei semi e il loro sviluppo in fiori evocano una visione molto concreta e lungimirante dell'emergente, della creazione e di una nuova vita. Nelle parole di Remo Salvadori: "Se il cerchio è di autore superiore, la sua indicazione ci rivela la vastità oltre la dimensione terrena". 
(Frank Boehm, testo scritto in occasione dell'inaugurazione di Germoglio, 2024)