11 febbraio 1982
Nella sede milanese della galleria di Salvatore Ala, l’11 febbraio 1982, apre una personale dell’artista. È qui esposta l’opera 11 febbraio 1982, costituita da due elementi: un cavalletto in ferro posto nello spazio e una tela circolare a parete. Il cavalletto, che consiste nello sviluppo tridimensionale dell’opera su alluminio L’osservatore si sposta osservandosi realizzata l’anno precedente, sostiene una lamina d’oro piegata in una forma che evoca l’anello di Möbius [...]. L’altezza della scultura è calcolata in relazione all’altezza del punto di vista dell’artista, sottolineando in questo modo lo statuto di “archetipo dello sguardo” attribuito all’opera. [...] Sulla parete è posta una tela circolare, bianca di preparazione, alla quale è sovrapposta una tela ellittica tangente nella parte alta del cerchio, trattata con colori a cera: un blu chiaro che sfuma nel rosa incarnato. Ripresa anche sull’invito della mostra, l’opera costituisce una delle tappe della riflessione compiuta dall’artista sulla figura del cerchio, che prende avvio a partire da questo momento. In questo caso il cerchio, che simbolicamente rappresenta la centralità e l’allineamento grazie alla presenza di un solo punto focale nel suo centro, si “sdoppia” internamente in un’ellisse, forma che invece si basa sulla coesistenza di due fuochi. Il risultato è “un’immagine interna”.
(Laura Conconi, Maria Corti, Cronologia, in Remo Salvadori, a cura di Antonella Soldaini, Skira, Milano 2025, p. 182)
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