Nel momento, 1974 (2024)

stagno
141 × 141 × 3 cm
Assecondare la materia
"Nel piegare le pieghe di Salvadori l’intrecciarsi del tendere-distendere, contrarre-dilatare, comprimere-esplodere non solo non esclude il vuoto, ma lo presuppone e mira a farlo respirare. L’operazione è calcolata e segue un progetto, e tuttavia, nel momento attuale del lavoro pragmatico, è la materia a suggerire la forma che essa andrà ad assumere. Perché la materia è energia plastica, la quale non solo custodisce in sé, virtualmente, tutte le forme che potrà dispiegare, ma anche propone fattivamente quale sarà la miglior forma che, di volta in volta, andrà a configurarla. Il lavoro fabbrile, perciò, non fa che assecondare, nella costante ricerca del momento giusto (kairós), le spontanee indicazioni provocate dalla materia stessa. Non attraverso l’intellettualistica speculazione della pura mente, bensì, anzitutto, attraverso le sapienti intelligenza e senzienza del corpo e delle mani, in un reattivo corporarsi tattilmente spaziante che assume le cadenze di un improvvisare musical-danzante, con il quale lo stesso progetto preventivo conversa in corso d’opera."
(Romano Gasparotti, Metalli, in Remo Salvadori, catalogo della mostra [Milano, Palazzo Reale, Museo del Novecento, chiesa di San Gottardo in Corte, 2 luglio-14 settembre 2025], a cura di Elena Tettamanti e Antonella Soldaini, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2025, p. 154)
"Remo Salvadori", Christian Stein, Milano, 2024
Photo © Agostino Osio

Nel momento, 1974 (2024)

stagno
141 × 141 × 3 cm
Assecondare la materia
"Nel piegare le pieghe di Salvadori l’intrecciarsi del tendere-distendere, contrarre-dilatare, comprimere-esplodere non solo non esclude il vuoto, ma lo presuppone e mira a farlo respirare. L’operazione è calcolata e segue un progetto, e tuttavia, nel momento attuale del lavoro pragmatico, è la materia a suggerire la forma che essa andrà ad assumere. Perché la materia è energia plastica, la quale non solo custodisce in sé, virtualmente, tutte le forme che potrà dispiegare, ma anche propone fattivamente quale sarà la miglior forma che, di volta in volta, andrà a configurarla. Il lavoro fabbrile, perciò, non fa che assecondare, nella costante ricerca del momento giusto (kairós), le spontanee indicazioni provocate dalla materia stessa. Non attraverso l’intellettualistica speculazione della pura mente, bensì, anzitutto, attraverso le sapienti intelligenza e senzienza del corpo e delle mani, in un reattivo corporarsi tattilmente spaziante che assume le cadenze di un improvvisare musical-danzante, con il quale lo stesso progetto preventivo conversa in corso d’opera."
(Romano Gasparotti, Metalli, in Remo Salvadori, catalogo della mostra [Milano, Palazzo Reale, Museo del Novecento, chiesa di San Gottardo in Corte, 2 luglio-14 settembre 2025], a cura di Elena Tettamanti e Antonella Soldaini, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2025, p. 154)